C come Contraffazione
ROMA CAPITALE DELL’ABUSIVISMO COMMERCIALE
Con l’avvicinarsi delle feste natalizie è sempre più frequente imbattersi per le vie del centro in venditori abusivi di merce contraffatta.
Tale fenomeno è più forte esattamente dove il traffico pedonale è più intenso ,come alla fermata Flaminio della metropolitana nell’immagine scattata ieri sera (Domenica 13.11.2022)
Tale illegalità tollerata e diffusa a Roma è resa ancora più odiosa quanto fa concorrenza sleale ripetto ai commercianti regolari che già colpiti da covid, inflazione e dal caro bollette pagano le tasse al comune di Roma dal quale dovrebbero ottenere tutela e legalità ma i vigili preposti a tale ruolo latitano e con essi il rispetto della legalità.
Inoltre, altro aspetto non di poco conto è che tali crimini costituiscono sono un serio danno di immagine ed economico per il made in Italy che a parole viene “protetto ed elogiato” ma nei fatti è quotidianamente umiliato da una amministrazione comunale che gira lo sguardo dall’altra parte.
Ciò ha un sapore ancora più amaro considerando che accade mentre alla nuvola dell’Eur si celebrano le eccellenze alimentari del made in Italy.
Troppo spesso tale illecito è giustificato da un laconico “meglio vendere contraffatto che rubare” mettendo in secondo piano che tali attività oltre a danneggiare i commercianti onesti e il made in Italy, sono gestite per le organizzazioni criminali intente a diversificare le attività illecite rispetto ai settori tradizionali , in quanto la contraffazione costituisce un settore che fornisce elevati profitti e rischi limitati.
I clan di stampo mafioso hanno l'interesse a infiltrare le filiere legali della produzione del commercio, sostituendo al tradizionale «pizzo» in denaro la fornitura di prodotti contraffatti, con profili di rischio dal punto di vista penale molto meno severi.
Roma è una grande piattaforma relazionale: tra residenti, pendolari e turisti ogni giorno milioni di persone si muovono nella capitale e costituiscono un'enorme opportunità di affari anche per chi è in cerca di clientela a cui vendere prodotti falsi.
Al primo posto si trovano le apparecchiature elettriche, soprattutto telefoni cellulari o componenti, con oltre 1,3 milioni di articoli sequestrati, seguiti da accessori (soprattutto borse) e abbigliamento (giacche, giubbotti e capi sportivi).
Dal 2008 al 2015 nella provincia di Roma sono stati effettuati 24.393 sequestri, pari al 18,6% del totale nazionale, e i pezzi sequestrati nello stesso periodo sono oltre 130 milioni, ovvero il 30,3% del totale. Si tratta perlopiù di falsi di bassa finitura e a basso prezzo, soprattutto capi di abbigliamento e accessori provenienti principalmente dalla Cina.Più del 60% dei sequestri ha riguardato abbigliamento e accessori, seguiti da apparecchiature elettriche (il 14% del totale) e calzature (il 9,5%).
I dati del medio periodo confermano queste tendenze: dal 2008 a oggi il 44,8% dei sequestri ha interessato accessori di abbigliamento, il 18,5% articoli di abbigliamento e il 12,2% calzature. Al quarto posto, con il 6,8% dei sequestri, le apparecchiature elettriche.
FONTE DATI
Analisi Contraffazione In Europa Europol 2015.
Analisi Mise 2016.
Commissione parlamentare di inchiesta sui fenomeni della contraffazione, della pirateria in campo commerciale e del commercio abusivo 2017