T come Tetro (Natale)

IL PASTICCIO DI GUALTIERI SPEGNE IL NATALE

“La strada per l’inferno è pavimentata da buone intenzioni” recita un antico detto di origine portoghese che riassume il fallimento del bando della giunta Gualtieri per le luci di Natale che in nome “dell’inclusione” tanto cara alla sinistra unirà nel buio il centro come la periferia di Roma

Dopo Spelacchio che ha sancito il primo Natale a firma Raggi il buio sarà la firma del primo Natale tutto a firma Gualtieri la cui azione governativa si conferma in linea con la fallimentare amministrazione Raggi su altri temi quali rifiuti , sicurezza e trasporti.

Ma facciamo un passo indietro.

Il 26 agosto scorso un gruppo di consiglieri del partito democratico ha promosso una delibera di giunta poi resa attiva il 23 Settembre con oggetto le luminarie di Natale

Tale “proposta” fece già storcere il naso per la tempistica come citato dal “Foglio”, infatti in piena crisi energetica focalizzarsi sulle luminarie lasciava intendere un certo distacco dalla realtà della città, ma per non essere tacciati di facile populismo analizziamo la proposta, perché è fallita e come si sarebbe potuto evitare il triste epilogo.

L’idea si basava sulla partnership pubblico privato ove i criteri della proposta di sponsorizzazione  - veniva valutata tenendo conto dei costi e del ritorno pubblicitario e d'immagine - con un valore non inferiore 100.000 euro, e la proposta dovrà coprire l’installazione di luminarie in tre coppie di aree individuate dal Comune. La sostenibilità della proposta era ovviamente un requisito preferenziale, insieme con l’allestimento generale.

Tale ambizioso piano, che ha ricevuto adesioni 0 (ZERO), pecca in origine nel disperdere le poche risorse disponibili in zone di minore appeal commerciale rendendo l’intero progetto non sostenibile in tempi di crisi. 

Se infatti è lodevole ed importante il messaggio di coinvolgimento di zone meno centrali nella magia del Natale una opzione più realistica in fase di ideazione sarebbe stata di un “match”, anche parziale ,del pubblico sull’investimento privato nelle zone meno remunerative  o una compensazione parziale dell’investimento attraverso la riduzione delle tasse comunali in linea su come si fa nel trasporto pubblico.

Purtroppo la visione del privato come sostituto delle mancanze di progettualità dell’amministrazione ha prevalso con il risultato così di donare alla città eterna un tetro Natale con ovvi contraccolpi negativi per il commercio già debilitato da Covid, Guerra e appunto il “caro energia”.

E così, da San Giovanni al Tuscolano, da Prati alle periferie, niente addobbi e luci natalizie, se non quelli garantiti dalle iniziative di privati. Tutto frutto di un pastrocchio amministrativo che si è risolto nell’ennesimo danno – e non solo d’immagine – per la città. Un pasticcio che Luca Esposito dell’associazione commercianti di Prati, spiega a Repubblica (e ripreso dal Secolo D’Italia) dicendo: «Via Cola di Rienzo era tra le strade del bando… Per partecipare alla selezione, lo sponsor doveva garantire al Comune un deposito di centomila euro più Iva, una cifra assolutamente esagerata e che infatti non ha trovato nessuna azienda pronta ad esporsi e così nessuno ha aderito. L’anno scorso per trovare i finanziatori ci siamo mossi a maggio. E la società che ha effettuato l’illuminazione di vie come Cola di Rienzo, Tacito e Plinio, ha speso circa sessantamila euro».

E oltre il danno la beffa in quanto in barba all’inclusione  le luci che dovevano essere accese dal 20 novembre e smontate il 31 gennaio saranno una prerogativa del triangolo del lusso intorno a Piazza di Spagna, grazie a Bulgari che sarà lo sponsor che coprirà le spese delle luminarie di Via Condotti lasciando il resto delle vie al buio.

A pochi giorni dalla spumeggiante, presentazione sui “mirabolanti traguardi del primo anno dell’amministrazione Gualtieri” è un peccato che non ci sia stato modo di poter inserire anche quest’opera maxima.

Detto ciò ci auguriamo che tale fallimento serva da stimolo per far uscire in futuro l’amministrazione dalla torre d’avorio di Palazzo Senatorio e confrontarsi con le necessità reali dei cittadini romani con proposte serie e fattibili specialmente a fronte delle sfide del Giubileo PNRR e Candidatura ad Expo2030.

Valerio Rositani

Imprenditore nel settore degli accessori moda made in Italy integrati con NFT con il marchio Valni e l’app di cucina smarterchef.io basata su intelligenza artificiale

Laureato in Economia Aziendale a Roma3 ed MBA all'università di Pechino ha studiato e lavorato in Italia, Polonia, UK, Svizzera, Stati Uniti e Cina.

Appassionato di design, tecnologia, cucina, politica ed economia in Fratelli d’Italia Roma segue l’ideazione e l’implementazione della strategia digitale.

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