S come SINDACO (O TIKTOKER)

Passerelle Virtuali e Silenzi Reali: Il Sindaco Gualtieri Evita il Confronto Diretto con i Cittadini

L'immagine del sindaco Gualtieri, che tenta di vestire i panni di un influencer su TikTok per promuovere azioni di ordinaria amministrazione, rasenta il comico, se non fosse per il contesto tragico che rappresenta. Un cambio di comunicazione che si sposta dal silenzio assordante, tipico del "sindaco fantasma", a un'esasperazione di post superficiali, rappresenta il tentativo di dare risonanza a gesti minimi, che, invece di elevare lo spirito cittadino, ne sottolineano la pochezza. Questo approccio, lontano dalla realtà quotidiana dei cittadini di Roma, svela una distanza sempre più marcata tra l'amministrazione capitolina e le esigenze concrete dell'Esquilino, un quartiere assetato di attenzione autentica e soluzioni reali.

UNA AMMINISTRAZIONE IN CERCA DI “LIKE”

La trasformazione del sindaco Gualtieri in un personaggio da social network, in cerca di like e condivisioni, potrebbe apparire innovativa se non tradisse un disperato tentativo di mascherare la mancanza di sostanza nelle azioni amministrative. Il recente episodio all'Esquilino, dove una semplice operazione di pulizia dei cassonetti viene magnificata come un grande evento, è emblematico di questa tendenza.

IL CONFRONTO MANCATO CON I CITTADINI

Il confronto tra il sindaco Gualtieri e l'avvocato Carmen Trimarchi si erge come un chiaro esempio dell'incapacità dell'amministrazione di impegnarsi in un dialogo aperto e costruttivo con i propri cittadini. Durante l'evento di sanificazione dei cassonetti in Piazza Vittorio, l'avvocato Trimarchi ha colto l'opportunità di esprimere le proprie preoccupazioni riguardo allo stato di degrado del quartiere, evidenziando il contrasto tra la pulizia occasionale per la visita del sindaco e le quotidiane condizioni della piazza.

Invece di accogliere queste osservazioni come un feedback costruttivo, il sindaco Gualtieri ha scelto di rispondere con sarcasmo e disprezzo, attribuendo a Trimarchi un'agenda politica che non possedeva e violando, così facendo, il principio di riservatezza. Questo atteggiamento non solo ha dimostrato un'evidente mancanza di rispetto nei confronti di un cittadino coinvolto ma ha anche riflettuto un più ampio distacco tra l'amministrazione e la comunità che dovrebbe servire.

L'episodio ha offuscato l'immagine del sindaco, mostrandolo più preoccupato di mantenere una facciata politica che di affrontare le reali problematiche dei suoi elettori. La mancata valorizzazione di un'occasione di dialogo diretto ha accentuato la percezione di un'amministrazione sorda alle richieste e alle necessità dei cittadini, ulteriormente aggravando il divario tra le parti.

L'importanza di questo confronto risiede nella sua capacità di riflettere la qualità della comunicazione tra i rappresentanti eletti e coloro che rappresentano. La risposta del sindaco a Trimarchi, più che un singolo incidente, appare come simbolo di un modus operandi che privilegia l'immagine pubblica all'efficacia amministrativa, la retorica alla sostanza, evidenziando un bisogno critico di rinnovamento nella relazione tra il municipio e i cittadini romani.

LA REAZIONE PUBBLICA E LA DIFFIDA

La reazione della comunità, che ha culminato nell'invio di una diffida firmata da 2.703 cittadini, testimonia il crescente divario tra le esigenze dell'Esquilino e le priorità dell'amministrazione. Questo atto non solo esprime il malcontento popolare ma lancia anche un segnale forte riguardo alla necessità di un dialogo costruttivo e rispettoso. Confrontando l'attuale gestione della città con quella di amministratori precedenti, emerge con chiarezza come l'approccio di Gualtieri appaia insufficiente e inadeguato. Il ricordo di incontri aperti e diretti tra i cittadini e figure passate di sindaci rende ancora più palese il deficit comunicativo e di partecipazione dell'attuale gestione. La capitale d'Italia merita un'attenzione che vada oltre la superficialità dei post e dei video promozionali. La distanza tra l'amministrazione e i cittadini necessita di essere colmata con azioni concrete e un dialogo aperto e sincero. L'episodio all'Esquilino non è che un sintomo di una malattia più profonda, che richiede un urgente cambiamento di rotta

Valerio Rositani

Imprenditore nel settore degli accessori moda made in Italy integrati con NFT con il marchio Valni e l’app di cucina smarterchef.io basata su intelligenza artificiale

Laureato in Economia Aziendale a Roma3 ed MBA all'università di Pechino ha studiato e lavorato in Italia, Polonia, UK, Svizzera, Stati Uniti e Cina.

Appassionato di design, tecnologia, cucina, politica ed economia in Fratelli d’Italia Roma segue l’ideazione e l’implementazione della strategia digitale.

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